URL dinamico

Cos’è un URL dinamico?
Immagina di entrare in un sito di e-commerce come Zalando.it per cercare “scarpe da running nere numero 42”. Il risultato che visualizzi non è una pagina fissa, ma viene generato al momento in base alle tue scelte. Il collegamento alla pagina avrà un indirizzo molto particolare, pieno di simboli e parametri. Quello è un URL dinamico.
A differenza degli URL statici — che rimangono sempre uguali — gli URL dinamici si adattano ai contenuti che stai visualizzando. Sono usati frequentemente su:
- motori di ricerca (come Google)
- siti e-commerce
- social network
- portali con contenuti personalizzati
Un esempio concreto? Quando digiti su Google “cos’è la seo”, il motore di ricerca ti restituisce una pagina con un indirizzo simile a questo:
https://www.google.com/search?q=cosa+%C3%A8+l+aseo&rlz=1C1VDKB_itIT1025IT1025&oq=cosa+%C3%A8+l+aseo&gs_lcrp=EgZjaHJvbWUyBggAEEUYOdIBCDI3MTFqMGoxqAIAsAIA&sourceid=chrome&ie=UTF-8
Quel tipo di URL viene generato in tempo reale, nel momento in cui l’utente effettua una ricerca. Lo stesso succede, ad esempio, su Amazon.it quando cerchi “pc gaming”:
https://www.amazon.it/s?k=pc+gaming&__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&crid=3471O25B4QNDL&sprefix=pc+gaming%2Caps%2C130&ref=nb_sb_noss_1
In entrambi i casi, l’URL include parametri (come ?k= o &ref=), cioè istruzioni che comunicano al sito cosa mostrare.
Come riconoscere un URL dinamico
Riconoscere un URL dinamico è piuttosto semplice, se sai dove guardare. La “firma” tipica di questi URL è la presenza dei parametri, cioè istruzioni specifiche che compaiono dopo un punto interrogativo (?) e che dicono al sito quale contenuto mostrare.
Un esempio concreto: Supponiamo che tu stia cercando una camicia bianca su un sito italiano di moda, come esempio.it. Dopo aver filtrato i prodotti per colore, il sito potrebbe generare un indirizzo come questo: https://esempio.it/camicie/?colore=bianco
In questo caso, colore=bianco è una coppia chiave-valore:
- colore è la chiave (cioè il tipo di filtro)
- bianco è il valore (cioè l’opzione selezionata)
Ora immaginiamo di voler vedere solo le camicie bianche taglia L. Il sistema aggiornerà l’URL per riflettere anche questo nuovo filtro: https://esempio.it/camicie/?colore=bianco&taglia=L
I simboli da osservare
Negli URL dinamici i separatori seguono regole ben precise:
- ? – indica l’inizio dei parametri e separa la parte base dell’URL dai filtri o dalle istruzioni.
- = – collega ogni chiave al relativo valore.
- & – viene usato per aggiungere più di un parametro.
Questi simboli rendono l’URL meno leggibile, ma essenziale per generare contenuti personalizzati in tempo reale.
Non tutti gli URL con parametri sono dinamici
Attenzione: non tutti gli URL che contengono parametri sono davvero dinamici. Alcuni possono includere informazioni per il monitoraggio delle campagne pubblicitarie (es. utm_source, ref, ecc.), ma in realtà portano sempre alla stessa identica pagina.
Come capirlo? Prova a rimuovere i parametri. Se il contenuto della pagina resta lo stesso, è probabile che si tratti di un URL statico con tracciamento. Se invece la pagina cambia, sei di fronte a un vero URL dinamico.
URL dinamici e URL statici: qual è la differenza?
Nel mondo del web, non tutti i link sono uguali. Ci sono due categorie principali: URL dinamici e URL statici. E capire la differenza può fare la differenza — soprattutto se gestisci un sito, un blog o un e-commerce.
URL dinamici: su misura per ogni utente
Gli URL dinamici cambiano a seconda delle scelte dell’utente o delle azioni che compie sul sito. Un esempio pratico? Quando filtri i prodotti per colore o taglia su un sito come Unieuro.it o Zalando.it, l’URL si modifica per riflettere quei parametri. Questi URL vengono generati al volo e contengono caratteri speciali come ?, & ed =.
URL statici: sempre uguali, sempre chiari
Al contrario, un URL statico è fisso. Non cambia e punta sempre alla stessa pagina, indipendentemente da chi lo visita o quando. Ad esempio: https://iltuoblog.it/ricette/torta-al-limone oppure https://esempio.it/guida/seo-per-principianti.
Sono URL “puliti”, facili da ricordare, condividere e indicizzare. Ecco perché molti blogger e content creator li preferiscono: offrono maggiore controllo sulla struttura e sulla comunicazione del contenuto, soprattutto quando si utilizzano piattaforme come WordPress, dove i permalink possono essere personalizzati in modo preciso.
Ma attenzione ai trucchi
C’è chi tenta di camuffare un URL dinamico rendendolo “simile” a uno statico, o addirittura di riscriverlo per sembrare più SEO-friendly. Ma Google mette in guardia da queste pratiche:
- complicano l’indicizzazione
- possono causare problemi di configurazione
- e non offrono alcun vantaggio reale per il posizionamento
Anzi, Google ha ribadito di essere perfettamente in grado di analizzare e indicizzare correttamente anche gli URL dinamici, purché non siano inutilmente complessi.
Il consiglio di Google? Semplicità e trasparenza
Se usi URL dinamici, evita di includere parametri inutili come ID di sessione o stringhe di tracciamento. Rimuovi ciò che non serve, ma lascia che l’URL rimanga dinamico: i sistemi di Google sapranno interpretarlo.
Se invece scegli consapevolmente di usare URL statici, assicurati di creare una versione statica del contenuto. Questo significa predisporre una pagina reale con un URL fisso e ben strutturato, che contenga le stesse informazioni della controparte dinamica.
Perché gli URL dinamici sono importanti
Gli URL dinamici svolgono un ruolo essenziale in tutti quei siti che generano le pagine “al volo”, cioè in tempo reale, in base alle richieste dell’utente. Questa capacità di adattarsi dinamicamente è particolarmente utile quando il contenuto deve essere personalizzato in funzione dei filtri, delle ricerche o delle preferenze dell’utente.
Pensiamo per un attimo a come funziona Google. Se il motore di ricerca dovesse creare manualmente una pagina per ogni possibile combinazione di parole chiave cercate dagli utenti, avrebbe bisogno di milioni di pagine statiche da memorizzare e aggiornare. Una follia, sia in termini di spazio che di efficienza.
Invece, grazie agli URL dinamici, Google utilizza un modello di pagina predefinito (un template). Ogni volta che digitiamo qualcosa nella barra di ricerca, il sistema estrae i dati più rilevanti dal suo database e li inserisce nei campi dinamici di quel modello. Il risultato? Una pagina di risultati personalizzata e costruita su misura in pochi millisecondi.
Lo stesso approccio è usato da siti di notizie, comparatori di prezzi, portali turistici o e-commerce: l’URL dinamico non è un limite, ma uno strumento fondamentale per offrire contenuti aggiornati, pertinenti e su misura.
Gli svantaggi degli URL dinamici: cosa c’è da sapere
Se da un lato gli URL dinamici offrono flessibilità e personalizzazione, dall’altro comportano una serie di criticità che spesso passano inosservate, soprattutto a chi gestisce un sito senza conoscenze tecniche avanzate. Vediamole nel dettaglio.
- 1. Possono diventare lunghi e complessi
- Hai mai visto un link che sembra una formula matematica infinita? Alcuni URL dinamici possono superare tranquillamente i 200 caratteri, e in certi casi arrivare anche oltre i 1000. Questo accade perché ogni filtro o parametro aggiunto dall’utente (colore, prezzo, taglia, categoria, ecc.) si traduce in una stringa extra nell’indirizzo web. Il risultato? Un URL difficile da leggere, condividere o memorizzare.
- 2. Possono generare contenuti duplicati
- Uno dei problemi SEO più insidiosi legati agli URL dinamici è il contenuto duplicato. Più URL — anche molto diversi tra loro — possono portare alla stessa pagina o allo stesso contenuto. Google può interpretare queste varianti come duplicati e penalizzare il sito, con ricadute dirette sul posizionamento. E la cosa peggiore? Spesso nemmeno chi gestisce il sito si accorge del problema.
- 3. Non sono user-friendly
- Un URL pieno di simboli (?, &, id=, ref=, ecc.) non dice nulla all’utente sul contenuto della pagina. Non aiuta a capire dove si sta andando e non trasmette fiducia. Questo tipo di link può sembrare sospetto, spammy o generico, soprattutto se condiviso via email, social o chat. È anche più difficile da ricordare, scrivere a mano o riutilizzare.
- 4. Possono causare problemi di scansione
- Dal punto di vista di Google, ogni URL rappresenta una nuova pagina da esplorare. Quando molteplici URL dinamici conducono allo stesso contenuto, il motore di ricerca spreca risorse per scansionare pagine ridondanti. Questo comportamento può portare a un utilizzo inefficiente del crawl budget — ovvero il numero di pagine che Googlebot riesce a navigare in un certo intervallo di tempo. Di conseguenza, alcune pagine importanti potrebbero restare fuori dall’indice.
- 5. Rischiano di compromettere i backlink
- I link in ingresso (backlink) sono una delle principali fonti di autorevolezza per un sito. Ma se un URL dinamico cambia o include parametri non essenziali, il rischio è che il link venga perso, modificato o interpretato male. Alcuni siti, ad esempio, rimuovono automaticamente i parametri quando linkano a contenuti esterni. In altri casi, se il contenuto generato dinamicamente scompare o cambia struttura, il backlink può diventare non funzionante (broken link), con effetti negativi sulla SEO e reputazione.
Le raccomandazioni di Google per usare correttamente gli URL dinamici
Ogni URL — che sia dinamico o statico — ha un impatto sul posizionamento nei motori di ricerca. Tuttavia, gli URL dinamici presentano criticità specifiche, legate soprattutto alla loro struttura mutevole, che possono rendere più difficile il lavoro di Google nel trovare e scansionare i contenuti. Per questo motivo, è fondamentale seguire alcune buone pratiche consigliate direttamente da Google.
- 1. Mantieni gli URL dinamici il più possibile brevi
- Anche se spesso chi gestisce un sito non ha pieno controllo su come viene generato un URL dinamico, può comunque decidere quali parametri includere. Ad esempio, identificativi di sessione, codici di tracciamento o valori ridondanti possono essere evitati.
Google suggerisce di rimuovere i parametri inutili, poiché:
- vengono comunque ignorati dai suoi sistemi,
- rendono l’URL più difficile da interpretare per utenti e motori di ricerca,
- allungano inutilmente l’indirizzo web.
In alternativa al tracciamento tramite URL, Google raccomanda l’uso dei cookie per monitorare le sessioni utente.
Attenzione però: è consigliabile rimuovere solo quei parametri che non influenzano il contenuto mostrato. In caso di dubbio, meglio lasciare intatto l’URL: Google è in grado di capire autonomamente quali parametri sono significativi.
- 2. Blocca Googlebot da certe aree dinamiche
- Alcuni elementi dei siti — come calendari, filtri infiniti o motori di ricerca interni — possono generare un numero praticamente illimitato di URL dinamici. Questo può sovraccaricare l’attività di scansione di Google (il famoso crawl budget), sprecando risorse su pagine poco rilevanti.
Per evitarlo, Google consiglia di:
- bloccare tramite il file
robots.txt
le sezioni che generano infiniti URL (es./calendar/
,/search/
); - aggiungere l’attributo
nofollow
ai link che puntano a queste aree, per evitare che Google li segua.
Queste precauzioni sono particolarmente importanti nei siti e-commerce o portali che permettono all’utente di creare combinazioni quasi infinite di filtri o ricerche. Impostare regole precise aiuta Google a concentrarsi sulle pagine realmente utili ai fini dell’indicizzazione.
- bloccare tramite il file
FAQ - Domande e Risposte
Che cos’è un link dinamico?
Un link dinamico è spesso sinonimo di URL dinamico, ma in alcuni contesti può riferirsi a un collegamento che cambia comportamento a seconda del dispositivo o dell’app utilizzata. È comune, ad esempio, nelle app mobile dove il link apre una pagina diversa su Android e iOS.
Cosa si intende per pagina web dinamica?
Una pagina web dinamica è un contenuto generato in tempo reale, personalizzato in base all’utente. L’URL dinamico è ciò che permette al server di sapere quali dati mostrare, rendendo la pagina unica per ogni visita.
A cosa serve una URL?
Una URL (Uniform Resource Locator) è l’indirizzo che consente di raggiungere una risorsa su Internet. Nel caso di un URL dinamico, svolge anche il ruolo di “comando”, indicando al server quali parametri applicare per costruire la pagina.
Qual è la struttura di un URL?
Un URL è composto da diverse parti: protocollo (https), dominio (esempio.it), percorso (/pagina) ed eventualmente parametri dinamici (es. ?id=123).
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Ciro Scopece
SEO Specialist e sviluppatore WordPress con oltre 5 anni di esperienza nella realizzazione di siti performanti e ottimizzati per la Ricerca Google. Partner certificato Google Ads.
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